tradimenti
La mia fidanzatina svezzata dagli altri Cap 7
di MikyeMarina
18.10.2024 |
352 |
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"Tuttavia, il suo viso tradiva un divertimento sottile, che faceva intendere che le piaceva essere al centro dell'attenzione di Alex mentre io ero là..."
SENSAZIONI NUOVE O CAZZI NUOVI?Dopo l'ultima avventura con i guardoni, il rapporto tra me e Marina sembrava procedere
senza intoppi.
Agli occhi di tutti, eravamo una coppia giovane e innamorata, ma in realtà, come già accennato, la nostra vita sessuale era come stare su delle vere montagne russe.
Avevo iniziato ad avere desideri e fantasie che mi assillavano la mente e a volte mi confondevano, e recentemente avevo sviluppato una particolare fantasia che mi dava una carica emozionale indescrivibile: l'idea di osservare Marina mentre flirtava con altri uomini, uomini che poi avrebbero cercato di approfittare delle mia ingenua fidanzatina scopandola in maniera selvaggia con cazzi maestosi sborrandola senza ritegno.
Questi pensieri provocavano in me un mix intenso di gelosia e desiderio, costringendomi a segarmi più volte mentre pensavo alla mia adorata fidanzata alle prese con maiali dalle grosse cappelle.
Questa sensazione mi intrigava, era come un tarlo che mi portava a fantasticare sempre più, e per questo motivo mi misi alla ricerca, febbrile, di qualcuno che potesse mettere in pratica questa mia fantasia ed essere mio complice.
Così, nei giorni precedenti, avevo pianificato ogni dettaglio con cura, senza che Marina ne avesse la minima idea.
Decisi di portarla in un negozio di abbigliamento a Pescara per mettere in pratica il mio piano.
Negozio dove lavorava un tal Alex.
Avevo conosciuto Alex attraverso un sito di incontri, un uomo di 37 anni, che era gestore e factotum del negozio.
Dopo vari scambi di idee, fantasie di come avrebbe circuito la mia fidanzatina e foto molto eloquenti di lui e del suo cazzo, ero certo che fosse il complice ideale per il gioco che avevo in mente: un tipo audace, affascinante e, soprattutto, di quelli che sanno come divertirsi.
Prima di arrivare al negozio, avevo chiesto a Marina se poteva flirtare con un eventuale commesso, come spesso avevamo sognato nei nostri momenti più intimi.
Con uno sguardo astuto, Marina accettò, ponendo però una condizione: "voleva carta bianca per divertirsi e farmi divertire come meglio credeva'.
Quando Marina entrò nel negozio, notò subito Alex e gli lanciò uno sguardo eloquente mescolando curiosità e complicità che non potei ignorare.
Alex si voltò verso di noi e, con un sorriso seducente, si presentò dicendo che era a nostra completa "disposizione" per qualsiasi "necessità", enfatizzando molto le due parole in questione.
La sua voce era calda e invitante, e l'atmosfera intorno a noi sembrava caricarsi di tensione. Marina, divertita, rispose con un sorriso malizioso, aggiungendo un “sicuramente” che era tutto un programma, mentre sentivo il battito del mio cuore aumentare.
Il suo sguardo sembrava dirgli che era una monella aperta a qualsiasi possibilità, e questo mi fece venire un brivido lungo la schiena.
Mentre si dirigeva verso il camerino per provare alcuni vestiti, non potei fare a meno di seguirla con lo sguardo, impaziente di scoprire come si sarebbe evoluta la situazione.
Vista l'ora Alex disse che avrebbe chiuso la porta d'ingresso onde evitare visite della municipale.
Alex ed io ci scambiammo un segno di intesa, il suo sguardo tradiva un mix di interesse e rispetto per la nostra dinamica.
Era un uomo come detto di 37 anni, con capelli scuri e ondulati, che cadevano disordinati sulla fronte. I suoi occhi neri risplendevano di una sicurezza seducente, e il suo corpo muscoloso, decorato con tatuaggi, emanava un fascino irresistibile.
Lui stesso non poteva credere ai suoi occhi: una ragazza così giovane e audace come Marina era un'occasione rara, e la sua attenzione è tutti i suoi sensi erano chiaramente attratti da lei.
Potei inoltre notare che Alex era molto più affascinante dal vivo che nelle foto; la sua presenza era magnetica e carismatica.
Quando Marina emerse dal camerino indossando un abito audace e provocante, Alex non poté resistere e si avvicinò a lei, con la scusa di sistemare l'abito, si avvicinò a Marina e la toccò in modo sfacciato accarezzandola con una certa familiarità sulle cosce i fianchi e il sedere, carezze che la fecero sorridere.
Alex da vero marpione le fece i complimenti affermando che era più bella di una modella, mentre io, nascosto dietro ad tenda, osservavo tutto con il cuore in tumulto e il cazzo che si induriva sempre di piu', come se vivesse di vita propria.
Le mostrò una serie di abiti sensuali che esaltavano ogni curva del suo corpo, rendendola ancora più seducente, chiedendole, ancora una volta, cosi come io e lui avevamo pianificato, di sfilare, facendo leva sulla vena esibizionista di Marina.
Alex si stava rivelando un complice e un manipolatore eccezionale, era una parte fondamentale del mio piano e che ogni interazione era un tassello di un gioco che avevamo messo in atto insieme.
Marina, complice dell'attenzione ricevuta, accettò con entusiasmo, l'invito, affermando, con un'aria ingenua, che quando lei sfilava la situazione diventava strana perché gli uomini che la guardavano iniziavano ad eccitarsi e a masturbarsi in maniera sfacciata esibendo i loro membri.
Persino Alex era sorpreso dalla sfacciataggine di questa ragazzina, e deglutendo la saliva la invitò ancora una volta a sfilare, Marina guardando negli occhi prima Alex e poi me iniziò a sfilare, muovendosi con grazia e sicurezza.
I suoi movimenti erano fluidi e seducenti, e Alex la guardava con voglia e ammirazione, incitandola a mostrare di più e a godere del momento.
Marina iniziò ad assumere posizioni provocanti ondeggiando il suo giovane corpo davanti ad Alex, provocandolo dicendo “allora cosi va bene? Forse non ti piace come sfilo?”
Alex raccolse la sfida, tirando fuori il suo cazzo, che era davvero grande, molto di più da come sembrava dalle foto, iniziando a toccarselo molto lentamente e guardando fisso negli occhi Marina.
Marina guardando lui e quel cazzo, che con aria da ragazzina ingenua disse: “purtroppo ogni volta che sfilo succede sempre questo” aggiungendo, mentre un sorrisino la tradiva, "non potrò mai fare la modella”.
Alex le disse “tranquilla, la modella no, ma altro si”, le prese per mano con fare deciso e la condusse con sé in un camerino più grande con un piccolo divanetto.
All'interno del camerino, Marina fece una finta resistenza, accennando, mentre stringeva quel grosso cazzo, alla mia presenza, come se volesse far capire che non poteva lasciarsi andare sapendo che il suo fidanzato era li.
Alex le disse di non preoccuparsi e di continuare a segarlo.
La tensione era palpabile, il suo sguardo cercava il mio, come se volesse sapere o carpire il mio stato d'animo, e di come avrei reagito a quella situazione.
Tuttavia, il suo viso tradiva un divertimento sottile, che faceva intendere che le piaceva essere al centro dell'attenzione di Alex mentre io ero là.
Il mio cuore accelerò, mescolando gelosia e desiderio in un turbinio di emozioni. Non riuscivo a distogliere lo sguardone daa lei ne dalla sua mano che avvolgeva e segava lentamente quel grosso cazzo nodoso.
Marina, mentre si trovava nel camerino con Alex, lanciò uno sguardo fisso verso di me.
I suoi occhi brillavano di sfida e divertimento, mentre Alex le mangiava le fighettacon delle leccate poderose, facendola gemere forte, mentre io celato dietro la tenda del camerino, come un guardone qualsiasi, ascoltavo tutto, cercando di intravedere.
Alex le diceva “allora puttanella, ti piace piace giocare con gli uomini? Ti pace provocare vero?’
“Si si”
“E cosa cerchi?”
“Il cazzo, cerco il cazzo”
“E il mio lo vuoi?”
“Mi piacerebbe, ma sono ancora vergine”
“Uuu una verginella puttanella, vuoi che sia io il primo?”
“Mi piacerebbe, ma ancora non voglio farlo”
“E adesso che vuoi allora”
“voglio bere la SBORRA”
Era un dialogo surreale tra un uomo scafato e una ragazza che sapeva cosa voleva.
Lui allora arrapato dalla situazione le ordinò di leccare le palle, mentre le leccava Marina continuava il suo gioco di provocazione, dicendo
“mmm che belle palle grandi, tutte per me, le piace così?”
“si puttanella, leccami anche sotto le palle, non ti posso scopare ma almeno ti inzozzo come si deve”
Mi accorsi che la situazione mi stava eccitando e che avevo iniziato a toccarmi da sopra i pantaloni, un massaggio molto lento che mi faceva gustare ancora di più la situazione che si era creata.
Sentii ancora lui dire gemendo:
“uuuhhh siiii, mi stai leccando il culo come una puttana, continua, fai sentire al cornuto quando sei troia”
Mi scorsi di più per osservare, lui era seduto e Marina intenda a leccargli il culo e le palle mentre con la mano destra teneva saldamente il cazzo facendola andare su e giù molto lentamente, poi lui si alzò e iniziò a scoparle la bocca in maniera quasi violenta, dei colpi decisi e cadenzati, un ritmo quasi regolare, con le sue grosse palle, come le aveva chiamato Marina che sbattevano contro il suo mento.
Fu in quel momento che i nostri sguardi si incrociarono, mio e di Marina, ancora una volta, mi guardava con quel cazzo in bocca con una luce negli occhi che sembrava dire “Amore guarda come mi piace, ma non dimenticare che siamo una cosa sola”
Fui richiamato alla realtà da Alex che con un grido si lasciò andare a delle frasi sconnesse e altre molto comprensibili quali:
“Ooohh siiii, puttana troia, succhiacazzi, siii ti SBORROOO TUTTO IN GOLA E SULLA LINGUAAA”
Per poi accasciarsi soddisfatto sul divano del camerino, alquanto soddisfatto mentre Marina lo prosciugava delle ultime stille di energia e di di sborra.
Dopo un po’, Marina riemerse dal camerino, il viso radioso e carico di energia.
Si avvicinò a me, e il suo sorriso malizioso mi fece battere il cuore con forza.
Mi baciò con passione, e in quel bacio percepii un sapore inaspettato, il ricordo e il sapore del CAZZO e della SBORRA di Alex che le aveva scaricato in quel breve lasso di tempo.
Era come se quel momento racchiudesse tutta l’audacia e la libertà che avevamo appena vissuto insieme.
Prima di uscire dal negozio, Marina si voltò verso Alex e gli fece i complimenti per la sua "assistenza".
Con un sorriso seducente, gli disse che le era piaciuto molto provare quegli abiti e tutto il resto, e che sarebbe tornata sicuramente altre volte, lasciando intendere che c'era ancora molto da provare.
Lui le sorrise dicendo "Quando vuoi io sono qui"
:
Una volta in auto, Marina si girò verso di me, i suoi occhi brillavano di entusiasmo.
"Il gioco mi è piaciuto”, disse con un sorriso malizioso, “e penso che lo rifaremo più volte. Ti renderò sempre più felice e CORNUTO!"
Le sue parole, cariche di provocazione, mi colpirono come un fulmine, mescolando eccitazione e gelosia in un mix inaspettato.
Ripensai a quella scena appena spiata, mi sentivo travolto da un turbinio di emozioni: eccitazione, gelosia e una nuova consapevolezza.
Quella situazione, così carica di tensione e desiderio, mentre Marina si abbandonava soddisfatta sul sedile dicendo l'ultima frase di
un pomeriggio perfetto:
“Amore, se mi ami, cosi come credo, promettimi che mi farai sverginare presto da qualcuno”
Rimasi di sasso, ma le parole che uscirono praticamente da sole dalla miabocca furono:“Te lo prometto”
Lei mi guardò con una luce negli occhi dicendo solo:“grazie, ti amo’. Aggiungendo mentre mi segava lentamente: "Dimenticavo, mica male Alex e il suo cazzo” e ancora "e adesso SBORRAMI ADDOSSO CORNUTO MIO"
E io a quelle parole sborrai anche l'anima.
La nostra relazione si stava trasformando, arricchita da esperienze che avremmo potuto condividere e che avrebbero reso il nostro legame ancora più profondo e affascinante.
(PS se siete arrivati fin qua e volete nuovi racconti lasciate un commento, grazie)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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